Mi era già capitato di assaggiare alla scorsa edizione di Vini di Vignaioli a Fornovo un paio di spumanti di Casa Caterina ed ero rimasta davvero stupita dal Brut Nature Cuvée 60. E’ raro ormai che io mi entusiasmi di fronte a delle bollicine, anche perchè, a differenza di un tempo, non mi basta più l’occasione di un brindisi per emozionarmi. Eppure già a fine ottobre il nome di questa piccola azienda della Franciacorta, in fase di totale conversione biodinamica, aveva iniziato a ronzarmi con piacere nelle orecchie. E in quel caso non avevo assaggiato annate particolari. Ultimamente, invece, ho avuto la fortuna di venire avvisata sull’orario preciso dell’apertura di un Pinot Meunier del ’94 e di un Blanc de Noir del ’90 e, di fronte alla mia reazione, il ’94 mi è stato anche rabboccato. Per paura di sperticarmi in lodi troppo funamboliche nei confronti di questi due vini, spaventosamente giovani e arrembanti malgrado l’età avanzata, ho chiesto a un sommelier della Fisar di Genova di descrivermeli in video, sperando che il suo ruolo ufficiale ne moderasse i toni. Niente da fare: ci siamo guardati e abbiamo finito con un sorso rammaricato l’ultima goccia nel bicchiere, augurandoci che, chi guarderà il video della degustazione del ’94, avrà modo prima o poi di assaggiare una bottiglia della stessa annata e non ci rimprovererà per essere stati così poco posati.