Qualche tempo fa ci ha contattati Massimiliano Coviello, uno studioso di cinema alle prese con la stesura di un testo dal titolo affascinante: Il cinema italiano racconta il vino. Le vigne e le tavole, la produzione e il consumo consapevole. Si tratta di un’opera complessa e approfondita, inserita nel progetto “Vino e Giovani” promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena. Nel primo capitolo, Brindisi e tavole imbandite nel cinema italiano, vengono presi in considerazione alcuni film di diverse epoche della nostra cinematografia, come Ladri di Biciclette, C’eravamo tanto amati, Il Casanova e Il Pranzo di Ferragosto. Il punto di vista, naturalmente, è quello del cinefilo e, infatti, ogni pellicola è analizzata sia in un’ottica più generale e contenutistica, sia in chiave più tecnica, con una vera e propria analisi filmica. Anche il secondo capitolo mantiene la stessa impostazione del precedente, ma questa volta i lavori presi in esame sono documentari, a partire da un precedente letterario probabilmente irraggiungibile, come Vino al vino. Viaggio alla ricerca dei vini genuini di Mario Soldati, fino ad arrivare naturalmente a Mondovino di Nossiter e a Senza Trucco. E’ la prima volta che il nostro documentario viene preso in considerazione in un libro che non parla di vino, ma di cinema, con una bella e attenta analisi della struttura e un approccio tecnico al nostro modo di raccontare il vino, le stagioni e le protagoniste. Per me e Marco, entrambi laureati in storia del cinema, vedere Senza Trucco inserito in uno studio universitario è una vera soddisfazione.
Qui di seguito trovate le due pagine con l’analisi filmica del nostro documentario; se invece volete leggere l’intero paragrafo che ci riguarda, oppure (cosa che consiglio caldamente) tutto il libro Il cinema italiano racconta il vino, potete scaricarlo qui oppure passando dal Blog Vino e Giovani.
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