Con qualche giorno di ritardo pubblico finalmente un post sulla bellissima giornata che l’Università di Scienze Gastronomiche, Slow Food e la Banca del Vino hanno voluto dedicare al nostro documentario e ai vini delle quattro protagoniste. Prima di tutto una proiezione in Aula Magna, di fronte agli allievi dei diversi anni della Facoltà. Purtroppo il destino ha voluto farmi nascere un po’ troppo presto, perchè quando hanno aperto l’Accademia io mi ero da poco laureata e affrontare un secondo corso di studi non sarebbe stato nelle mie possibilità. Devo ammetterlo: ho provato una profonda invidia nei confronti di quei ragazzi che hanno la fortuna di poter frequentare l’Università dei miei sogni… Poi la degustazione dei vini di Arianna, Elisabetta, Dora e Nicoletta, guidata da Giancarlo Gariglio alla Banca del vino. E, infine, una cena a base di pesce, con i piatti in abbinamento ai vini delle nostre amiche. E’ stato un evento davvero coinvolgente e dobbiamo ringraziare Cinzia Scaffidi, che ha avuto l’idea e ha creduto fin dall’inizio nella realizzazione.
Nel primo video vi propongo qualche sprazzo della giornata a Pollenzo, mentre nei successivi ci sarà modo di addentrarsi maggiormente nella degustazione alla Banca del Vino.
Il primo vino assaggiato è stato il Siccagno 2009 di Arianna Occhipinti, un nero d’Avola dall’eleganza e dalla freschezza davvero stupefacenti.
Poi il Teroldego Sgarzon 2009 di Elisabetta Foradori. La vinificazione in anfora delle uve provenienti da un unico vigneto: un vino ancora giovanissimo, che avrà tempo di esprimersi. Come vedrete dal video, Giancarlo Gariglio rimanda alla fine della degustazione un nuovo assaggio del bicchiere di Sgarzon, per dargli modo di aprirsi. Effettivamente, dopo mezz’ora, il vino ha trovato la sua dimenzione, dimostrando che, come le persone, anche le bottiglie necessitano di tempistiche diverse per farsi conoscere e apprezzare.
Terzo vino: il Nobile di Montepulciano 2009 dei Poderi Sanguineto, con la grande sorpresa di Giancarlo per le caratteristiche organolettiche del vino di punta di Dora.
A presentare il San Fereolo 2006 c’era Nicoletta Bocca in persona, che ha parlato nel primo video della sua azienda e, nel secondo, del Dolcetto. Anche se non avete il tempo di guardare tutti i video che ho caricato, vi consiglio di trovarne almeno per l’ultimo. Ascoltare dalla voce di Nicoletta la descrizione del suo vino fa un po’ l’effetto della musica del pifferaio di Hamelin: non puoi fare a meno di seguirla nella sua cantina e desiderare di tuffarti in una delle grandi botti di legno…
19 marzo 2012 at 10:50
non sei l’unica ad aver pensato di esser nata troppo presto… 😦
sempre un piacere leggere dei viaggi di Senza Trucco :))
19 marzo 2012 at 11:05
grazie Eliana!
19 marzo 2012 at 10:42
meraviglia.
19 marzo 2012 at 11:05
sono d’accordo Giovanni!